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Benvenuti,
quello che segue è il racconto dei sessant’anni della Costa Smeralda.

Vengono ricordate le origini del mito turistico, la favola del principe Aga Khan perdutamente innamorato di questa terra selvaggia e inaccessibile.

Lo sviluppo del progetto e la conquista della fama internazionale, guadagnata anche grazie alla migrazione verso la neonata destinazione turistica di personalità dello spettacolo e del capitalismo mondiale.

Il notaio, Mario Altea di Tempio, chiamato a suggellare la nascita del Consorzio con i suoi 1800 ettari: 

«Tutto chiaro?» chiese Altea. «Tutto chiaro» risposero, senza bisogno dell’interprete, Karim Aga Khan, Patrick Guinness, Felix Bigio, Andrè Ardoin, John Duncan Miller e René Podbielski. Per i sei soci fondatori, il meno era fatto.

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Managing Directors

Geom. Giuseppe Carboni

Una bella storia

Benvenuti, quello che segue è il racconto dei sessant’anni della Costa Smeralda, dalla fondazione avvenuta nel 1962 ai giorni nostri.

Vengono ricordate le origini del mito turistico, la favola del principe Aga Khan perdutamente innamorato di questa terra selvaggia e inaccessibile , lo sviluppo del progetto  e la conquista della fama internazionale, guadagnata anche grazie alla migrazione verso la neonata destinazione turistica di personalità dello spettacolo e del capitalismo mondiale.

I cantieri venivano riforniti con acqua trasportata con le autobotti, dal momento che non esistevano reti idriche. Un handicap gravissimo cui ovviò, a partire dal 1962, l’inaugurazione della diga del Liscia. Un’opera pubblica resa possibile grazie alle sinergie politiche che trovarono riferimento prezioso addirittura al Quirinale, dove si era insediato il sassarese Antonio Segni.

Nel 1965 venne inaugurato – inizialmente in una sede di Porto Cervo – l’Istituto professionale Alberghiero per fornire ai giovani locali la formazione necessaria per diventare camerieri, cuochi, baristi e addetti al ricevimento, laddove questa cultura non era mai esistita. Una scelta lungimirante, anch’essa compresa nella concezione del piano di sviluppo integrato, giunta felicemente sino ai giorni nostri, dal momento che l’Istituto resta la più importante realtà della Sardegna nell’addestramento del personale alberghiero e di tutte le attività connesse.

La leggenda della Costa Smeralda, in quegli anni, venne alimentata dall’Aga Khan e dalla cerchia dei fondatori del Consorzio anche grazie ad una abile campagna mediatica.

Personalità di fama mondiale del cinema, dell’industria e della politica vennero invitati a conoscere il nuovo comprensorio e la sola loro presenza diventava occasione di reportage e commenti da parte di ogni mezzo di stampa. Arrivo di vip che, molto letterariamente, veniva dipinto come il compiersi di una favola in una terra fino a pochi anni prima povera e quasi impenetrabile.

tratto da La Nuova Sardegna

PORTO CERVO. Quella mattina, esattamente 60 anni fa a oggi, si ritrovarono seduti attorno a un tavolo in un palazzo di corso Umberto, civico 193, a Olbia. Avevano davanti decine di atti di compravendita che in un anno avevano fatto cambiare proprietà a 1800 ettari, e un notaio, Mario Altea di Tempio, chiamato a suggellare la nascita di un consorzio che trasformerà l’Unfarru dei pastori nel paradiso dei turisti, Monti di Mola in Costa Smeralda.

«Tutto chiaro?» chiese Altea. «Tutto chiaro» risposero, senza bisogno dell’interprete, Karim Aga Khan, Patrick Guinness, Felix Bigio, Andrè Ardoin, John Duncan Miller e René Podbielski. Per i sei soci fondatori, il meno era fatto.

Il cammino verso la costruzione della Costa Smeralda, cominciato tre anni prima con la “scoperta” di Capriccioli, era solo all’inizio, e la sua percorrenza si annunciava tortuosa e anche pericolosa. Come realizzare un investimento in una zona, Monti di Mola, in cui non c’erano strade, acqua, luce elettrica? I soldi non mancavano di certo. Dietro l’Aga Khan e le sue società, sede a Vaduz, c’erano tra le famiglie più ricche d’Europa, dai Rothschild ai Furstenberg.

Avevano trovato un’isola così simile ai Caraibi, e così vicina a Londra e Parigi, che potevano permettersi anche di perderci qualcosa.

Ecco come viene trasformata una zona di pastori nel paradiso dei turisti in Costa Smeralda

I primi alberghi a Porto Cervo

I primi alberghi a Porto Cervo

arriva all’aeroporto di Olbia

Il principe Aga Khan

Inizio lavori 1964

le prime barche approdano

le prime barche su Porto Cervo